Solitudine emozionale

Pubblicato da Claudia Parigi il

Siamo tutti uguali e per quanto possa sembrare normale, logico, di vero c’è ben poco.

 Ci siamo persi, non ci guardiamo più negli occhi, abbiamo smesso di guardare il mondo e viviamo tutti in solitudine.

Ognuno rimane chiuso nel suo guscio.

Star bene oggi per la maggior parte delle persone significa avere una buona posizione sociale, una bella casa, andare in palestra per essere fisicamente al top.

 In pochi sentono il bisogno di benessere non strettamente legato a qualcosa di superficiale.

 Pochi riescono a collocare l’esistenza umana con la consapevolezza che la serenità non si compra, che un bell’ambiente in cui vivere può diventare una gabbia, che un fisico attraente non nutre necessariamente l’anima, né la propria né quella degli altri.

 Ognuno rimane chiuso nel suo guscio dal quale esce, solo se e quando gli conviene. Stiamo perdendo la capacità di esprimere i nostri sentimenti.

 Nascondiamo le nostre emozioni.

 Ci stiamo lentamente avviando verso un processo di incomunicabilità, che ci impedisce di comprendere, amare, essere disponibili, solidali, aperti.

 Siamo soldati in trincea che hanno paura di sollevare la testa.

Una metafora  che ci fa riflettere sul senso della nostra vita, sul recuperare quella volontà di  condividere, di donarsi, di aprirsi al prossimo.

A volte basta solo aprire la mente per riacquistare l’energia che non credevamo di avere, ed attuare un vero e profondo cambiamento.

Non è mai troppo tardi per voltare pagina e recuperare ciò che pensavamo fosse perduto.

 Non servono soldi, occasioni, incontri, serve consapevolezza e volontà.

È da lì che si può ripartire, il resto verrà da sé e tu sei pronto?


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