La resilienza e i suoi esercizi: istruzioni per l’uso.

Pubblicato da Centro Pathos il

Sapevi che la resilienza è simile ad una canna di bambù? 

Negli ultimi anni si è diffusa la concezione secondo la quale un individuo con grandi capacità resilienti sia ritenuto una persona invincibile, quasi come se fosse un supereroe, in grado di resistere a qualsiasi evento che la vita gli pone dinnanzi. Difatti, non è proprio cosi! 

In origine, il termine resilienza proveniva dalla metallurgia, proprio per indicare la capacità di un metallo di resistere alle forze che vi vengono applicate. 

Nell’abito psicologico, il concetto risulta essere alquanto simile e in sintonia con un altro termine, ovvero quello di flessibilità. 

Quante volte è capitato di sentire o semplicemente dire “ Mi piego, ma non mi spezzo”. Proprio cosi!

L’essere resilienti equivale dunque al sapersi piegare al dolore e rialzarsi senza spezzarsi. Il “proverbio” comunemente adoperato nel linguaggio quotidiano della nostra società, può richiamare  alla mente l’immagine delle canne di bambù, e come queste si flettono quando sono scosse da un vento impetuoso, per poi tornare ad ergersi verso il cielo una volta cessata la tempesta.

È chiaro che per quello che riguardi la resilienza, in essa è possibile rintracciare una certa relatività. Studi dimostrano come diverso può essere il modo in cui, ciascun di noi, riconosce, fronteggia e supera eventi di natura dolorosa, poiché altrettanto differente risulterebbe la valenza attribuita al medesimo evento. 

Inoltre, vari sono i fattori (emozionali, interpersonali, familiari, di sviluppo…) che rischiano di  compromettere tale capacità. 

Di contro però, il possedere: un buon temperamento, sufficienti livelli di autostima, una rete amicale fonte di supporto e un giusto controllo emotivo, sono solo alcuni degli elementi che possono fare al caso nostro. 

Di seguito, citeremo alcuni “esercizi” che possono rivelarsi utili all’incremento del cosiddetto fattore “R”.

Sii flessibile ed esci dalla tua zona di confort: rendenti pronto a nuovi assetti ed equilibri. Come? Esegui un compito quotidiano in modalità del tutto alternativa, prova a metterti in condizione di sperimentare cose nuove. 

Trasforma l’ansia e la frustrazione in progresso: Come? La preoccupazione potrebbe farti procrastinare i tuoi obiettivi, oppure potrebbe aiutarti a mettere a punto i tuoi piani in relazione alle tue aspettative e divenire cosi maggiormente orientato verso l’obiettivo. 

Concentrati: soffermati su cosa ritieni più importante nella vita quotidiana, nelle relazioni e nel lavoro e quale sia stato il risultato più ottimista e sorprendete avuto. 

Impara dal trauma: una volta affrontato l’evento nefasto, sforzati di captare quale sia l’elemento che ha suscitato un cambiamento in te stesso. Non importa quale esso sia, è necessario soltanto che tu lo riconosca in modo da poterlo sfruttare anche per un futuro prossimo. 

E tu, come affronti gli eventi imprevisti o i cambiamenti che attraversano la tua vita? 

Quale esercizio esegui per affinare la tua resilienza? 

Centro Pathos ringrazia la collaboratrice Chiara per la stesura dell’articolo. 


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