Si può smettere di invecchiare? Il potere della mente contro il tempo

Pubblicato da Centro Pathos il

Ti è mai capitato di leggere o sentire quel detto latino “Mens sana in corpore sano”?

Significa letteralmente “Mente sana in un corpo sano”. Ma come possiamo prenderci cura della nostra mente?

Un cervello che è stato mantenuto attivo per tutta la vita è la miglior arma che abbiamo a disposizione per rallentare l’invecchiamento cerebrale. Attenzione: invecchiare è il naturale corso della vita e non possiamo farne a meno, tuttavia esistono dei modi per far sì che ciò avvenga nel migliore dei modi e in maniera del tutto fisiologica. Se sfortunatamente insorgesse una demenza, il percorso di riabilitazione necessario per rallentare il processo sarebbe comunque agevolato da una buona riserva cognitiva.

La riserva cognitiva possiamo immaginarla come una grande dispensa più o meno piena: in caso di necessità improvvisa, chi ha riempito la dispensa e l’ha mantenuta in ordine avrebbe più facilmente accesso al cibo. Allo stesso modo, chi dispone di una buona riserva cognitiva avrà maggiori energie psichiche da utilizzare nel caso in cui il proprio sistema nervoso si trovasse in difficoltà.

Uno stile di vita sano, una mente allenata e dei ritmi poco stressanti possono contribuire ad aumentare il nostro indice di riserva cognitiva. Le neuroscienze ci spiegano in che modo:

  • Dormire a sufficienza può sembrare un consiglio banale, eppure durante il sonno avviene il cosiddetto trofismo cerebrale, una sorta di pulizia del cervello da tutte le tossine che si sono accumulate durante la giornata. Non dormire significa non avviare il trofismo e dunque non rassettare la nostra “dispensa”;
  • Gli eventi traumatici o particolarmente stressanti danneggiano non solo la nostra psiche ma anche il nostro cervello dal punto di vista anatomico. Si è visto infatti che l’eccessiva tensione correla con alti livelli di cortisolo, ossia l’ormone dello stress. Esso distrugge le aree relative all’apprendimento e alla memoria;
  • L’attività fisica porta il nostro corpo a produrre endorfine, sostanze che generano una sensazione di benessere, riducendo il dolore e lo stress. Laddove l’attività fisica venga svolta con costanza, le endorfine forniscono una protezione duratura al nostro corpo, aiutandolo ad esempio nella regolazione del ciclo mestruale e del sonno;
  • Il proprio appagamento e la costruzione di solidi rapporti con altre persone sono strettamente connessi ai livelli di dopamina e ossitocina, conosciuti rispettivamente come l’ormone della gratificazione e l’ormone dell’amore. Coccolarci, concederci piccoli piaceri, instaurare relazioni profonde con gli altri, fare del bene al prossimo, sono tutte azioni che spesso trascuriamo perché presi da altre priorità. Tuttavia sono condotte che fanno bene al nostro benessere psichico e alla nostra salute, poiché buoni livelli di dopamina si associano ad un miglior funzionamento dal punto di vista della memoria, dell’attenzione e della motricità, mentre l’ossitocina aiuta nella consapevolezza e nella regolazione delle proprie emozioni, nell’instaurazione dei legami col partner e con i figli e, per chi nutrisse il desiderio della genitorialità, nel parto e nell’allattamento;
  • L’abuso di sostanze ha effetti devastanti sul nostro cervello. Le dipendenze fanno sì che tutti i circuiti che gestiscono il senso di gratificazione diventino inefficaci, poiché il nostro cervello si abitua a livelli assolutamente artificiali e inadeguati di dopamina, impedendo di sentirci appagati da qualsiasi piccola fonte di piacere quotidiana diversa dall’oggetto della dipendenza. Una bella giornata, un buon gelato, i nostri bambini che sorridono, diventano così incapaci di fornire piacere. Proteggiamo dunque noi stessi e il nostro cervello da insane tentazioni, senza timore di chiedere aiuto;
  • Ultimo, ma non per importanza, tenere il cervello allenato costruendo sempre nuove connessioni, le sinapsi. Leggere un libro, viaggiare, fare una passeggiata guardandosi intorno, studiare, ascoltare la musica, risolvere un indovinello…sono tutte azioni che in un modo o nell’altro sono alla portata di tutti. Non sottovalutiamo il potere di una gita nella nostra città o di quell’anno in più in quella scuola che tanto ci annoia, poiché ogni singolo stimolo contribuisce a creare sinapsi e ognuna di esse tiene in vita i nostri neuroni, dunque il nostro cervello.

Tutte queste piccole azioni sono a costo zero e sembrano granelli di sabbia se messe al confronto con patologie come le demenze, eppure tutte insieme fanno la differenza e costituiscono i nostri superpoteri contro l’invecchiamento.

E tu, quanto ti prendi cura della tua mente? Quali superpoteri porterai con te d’ora in poi?

 

Centro Pathos ringrazia la collaboratrice Maria per la stesura di questo articolo.


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