E se fossimo ghianda ?

Pubblicato da Centro Pathos il

Sai che cosa accomuna te e una ghianda in psicologia ? 

Hai mai sentito parlare della Teoria della ghianda? 

Scopriamola insieme!

Secondo, lo psicologo e analista americano James Hillman, l’effetto pratico di tale teoria, è che ciascuno di noi nasce in modo unico e irripetibile e come tale possiederà una propria vocazione o talento, tanto da farci differenziare l’uno dall’altro. 

Il talento di cui parla Hillman, prende anche il nome di daimon il cui significato sta per  “distribuire destini”. Nell’accezione benefica di tale termine, questo va a rispecchiare per lo studioso, una sorta di entità o energia che spinge l’uomo verso il compimento di quel disegno ancor prima di essere effettivamente vissuto. 

Per esprimere al meglio il concetto, Hillman utilizza l’immagine innata della ghianda e il talento che questo piccolo seme possiede sin dalle sue origini, ossia quello di divenire successivamente una quercia unica e irripetibile!

Pertanto, uno dei compiti della nostra vita sarebbe proprio quello di riconoscere e sviluppare la propria vera natura, ovvero quel talento innato che si possiede, ma che forse ancora non conosciamo. Si tratta per l’appunto di un destino a cui siamo chiamati fin dalla nascita e che si manifesta maggiormente nel periodo infantile in quanto i talenti del bambino risultano essere molto più liberi e meno inclini al condizionamento esterno. È importante anche sottolineare, come la prospettiva, oggi trattata, non si basa su qualcosa di fatalista, ma tutt’altro! 

L’uomo non deve abbandonarsi passivamente al proprio destino considerandolo ormai scritto o  tanto meno pensare di essere arrivato in ritardo.Basta comprendere come le proprie scelte dipendano dalla nostra capacità di ascoltare il proprio daimon. 

La scelta di poter coltivare questo piccolo seme è solo nostra! 

Ma perché è  cosi importante scoprire i propri  talenti ?

Prima di tutto perché aumenta la consapevolezza di avere un valore come persona, accrescendo cosi anche il proprio livello di autostima. 

E poi, perché attraverso i propri talenti è possibile sviluppare la convinzione che questi possano essere d’aiuto  in caso di necessità. 

Si può anche pensare ai talenti come a delle risorse dove ciascuno di noi ha la possibilità di attingere e sulle quali fondare nuove conoscenze. Si potrebbe anche decidere di uscire dalla propria confort zone ed esplorare nuovi spazi, territori, contesti che magari prima reputavamo solo come un’utopia o semplicemente non alla loro altezza. 

Essere consapevoli dei propri talenti può anche aiutare a decidere cosa si è disposti ad offrire agli altri creando inconsapevolmente, ma concretamente una relazione di arricchimento per la vita di entrambi. 

Ricorda… il talento è quella cosa in cui riesci bene, quando la si esegue risulta alquanto facile e cosa più importante,  ti gratifica per l’impegno e la passione che investi giorno dopo giorno e che fa di questi  semplicemente la tua vita.

“Se senti una voce dentro di te che dice ‘non puoi dipingere’ , 

allora a tutti i costi dipingi e quella voce verrà messa a tacere “

Vincent  Van Gogh 

E tu, conosci già i tuoi talenti?

Cosa è che ti dà veramente gioia e soddisfazione in quello che fai?

Centro Pathos ringrazia la collaboratrice Chiara per la stesura dell’articolo.


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