Stomaco in fiamme: è possibile spegnere i sintomi della gastrite? – parte 2
La scorsa settimana abbiamo parlato di come una scorretta alimentazione possa influire sullo sviluppo di fenomeni infiammatori a livello della mucosa gastrica. Tuttavia, il cibo non rappresenta l’unica causa scatenante: ad esempio, il fumo di sigaretta accentua la sintomatologia legata ai fenomeni acuti di gastrite. Ciò sarebbe amputabile alla presenza di nicotina, alcaloide tossico che viene metabolizzato a livello dello stomaco. Tale sostanza stimola la secrezione acida e interferisce con il processo digestivo, modificando la motilità del tubo digerente. Ricordiamo inoltre che un altro fattore che influisce in modo importante nello sviluppo della patologia è l’abuso di FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei).
Nei casi di gastrite cronica, la sintomatologia è invece inizialmente silente e può svilupparsi lentamente nel tempo. In alcuni casi ciò avviene in seguito all’insorgenza di una malattia autoimmune, ma nella maggior parte dei casi la causa scatenante è l’infezione batterica a carico dell’Helicobacter Pylori (si stima che circa il 50% della popolazione mondiale abbia contratto l’infezione da H. Pylori, probabilmente per via orale o oro-fecale, sebbene nella maggior parte dei casi la sintomatologia sia silente). La presenza di tale microrganismo viene accertata attraverso un test del respiro, ovvero l’“Urea breath test”, e tramite un’esofagogastroduodenoscopia. Una volta accertata la presenza batterio, la terapia per combattere l’infezione è di natura antibiotica, a cui si associa l’uso di farmaci antiacidi, come gli inibitori della pompa protonica. Questi, alleviano i sintomi ed instaurano nello stomaco un ambiente meno favorevole alla vita del microrganismo. Tuttavia, bisogna tener conto che tali farmaci agiscono solamente sui sintomi, senza curare la causa che li ha provocati; pertanto, sarebbe bene intercettare il problema a monte, in modo da intraprendere le azioni più consone volte ad eliminare la problematica e le eventuali complicanze che ne derivano. Infatti, una gastrite non adeguatamente trattata può comportare lo sviluppo di ulcere peptiche, ovvero delle piaghe che possono provocare sanguinamenti e, di conseguenza, una condizione di anemia. Inoltre, tale stato infiammatorio può favorire la formazione di polipi e tumori, sia benigni che maligni.
Centro Pathos ringrazia la Dott.ssa Martina Alleri per la stesura dell’articolo.
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