LA METEOROPATIA
“Appena i primi raggi del sole fanno la loro apparizione, le terrazze dei caffè si riempiono, i vestiti leggeri escono dall’armadio e i visi diventano sorridenti.”
All’ora del risveglio spesso capita di guardare fuori dalla finestra e se il sole appare nascosto tra le nuvole, offuscato magari anche dalla presenza della nebbia, qualcuno dirà che sta per mutargli l’umore. In tal senso è come se il meteo avesse una notevole influenza sullo stato emotivo dell’uomo. A te è mai accaduto?
Alcuni studiosi a tal proposito sosterrebbero che si ha a che fare con la cosiddetta meteoropatia, un fenomeno secondo il quale i cambiamenti della pressione atmosferica o di altri fenomeni meteorologici, possano influenzare in modo significativo e diretto il corpo umano e la percezione del dolore. Qualcuno direbbe anche che si tratta di disturbo affettivo stagionale, riconducibile a forti oscillazioni dell’umore, che solitamente si manifestano con stanchezza fisica, mentale e depressione nei mesi invernali o maggior ansia e tendenza all’irritabilità nei periodi estivi. Viene riportato da alcune ricerche riguardanti la tematica che, nella gran parte dei casi, è possibile notare come a lamentare tali sintomi, pare siano le persone più sensibili, particolarmente vulnerabili allo stress o che presentano problemi di salute. Tuttavia è bene fare una chiara distinzione linguistica tra meteorosensibili e meteoropatici. Meteorosensibile è chi, quando variano pressione, temperatura, umidità, velocità ed elettricità dell’aria, prova una sensazione di disagio. «Si va dall’irritabilità alla cefalea, dalla nausea alla mancanza di appetito» spiega il dottor Alberto Massirone, medico idro-climatologo. Il meteoropatico invece è, quel meteorosensibile, così sensibile ai cambiamenti del tempo, da sviluppare disturbi più accentuati di un vago disagio. «C’è persino chi non riesce ad alzarsi dal letto la mattina» conferma Massirone. Le possibili cause pare siano strettamente riconducibili ad un malfunzionamento del sistema di termoregolazione, tale per cui il nostro organismo non riesce ad adattarsi con efficienza ai cambiamenti meteorologici. O ancora potrebbe essere spiegato dalla inadeguata risposta emessa dal sistema delle ghiandole endocrine alle variazioni atmosferiche, così alterando la produzione degli ormoni che risultano fondamentali per il nostro benessere psicofisico come la serotonina, l’adrenalina e le endorfine. «Non riusciamo più a fare a meno del condizionatore in estate, riscaldiamo troppo le case d’inverno, passiamo sempre meno ore all’aria aperta. Ovvio che perdiamo la capacità di adattarci ai cambiamenti dell’ambiente» denuncia Gualtierotti. Come stare meglio? Con l’idroterapia che si basa sugli effetti stimolatori dell’acqua calda e fredda, tali da risvegliare il sistema di termoregolazione un pó inceppato. Ma per informazioni più approfondite sulla cura dei tuoi sintomi, è bene sempre consultare specialisti che possano fare al tuo caso.
Centro Pathos ringrazia la collaboratrice Dorothy per la stesura dell’articolo.
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