Persone altamente sensibili

Pubblicato da Centro Pathos il

Ti è mai capitato che ti dicessero che le tue reazioni emotive fossero esagerate? Che perdessi troppo tempo a rimuginare sui dettagli delle cose? Che il mondo circostante ti colpisse con tutti i suoi stimoli fino a farti male?

È possibile che rientri tra le Persone altamente sensibili (meglio conosciute come PAS).
Parliamo di un tratto neurologico che coinvolge circa il 30% delle persone. Di solito viene più facilmente individuato nella popolazione neurodivergente, in particolar modo in chi rientra nello spettro autistico, ma in realtà sembra essere una caratteristica più comune di quanto si pensi.

Ma come si manifesta?

Le persone altamente sensibili tendono a recepire in maniera più intensa gli stimoli sensoriali ed emotivi che provengono dalle altre persone, il che può essere un’arma a doppio taglio: se da una parte riescono a notare dettagli che sfuggono agli altri e provare maggior empatia, dall’altra rischiano di rimanere schiacciati da questi stimoli, di stancarsi prima e di chiudersi in se stessi per evitare un ulteriore sovraccarico.
Le PAS vengono spesso additate come persone introverse ed eccessivamente analitiche, poiché la necessità di trovare sollievo dalle pressanti richieste ambientali le porta talvolta ad isolarsi per processare più lentamente tutte le informazioni. Insistere affinché facciano più in fretta o vadano contro le proprie necessità rischia di aumentare i loro livelli di ansia fino a farle esplodere o causare una sorta di blackout interno.

Per evitare che una persona altamente sensibile vada incontro a vissuti di ansia, depressione, pensieri intrusivi o crolli psicofisici, è fondamentale rispettare il suo funzionamento e la sua sensibilità, cercando di prestare attenzione agli ambienti potenzialmente disturbanti e al modo in cui poniamo le nostre richieste.
Può essere prezioso accompagnarla in un percorso che l’aiuti ad incanalare in maniera funzionale la propria sensibilità, facendone tesoro e sfruttandola in maniera adattiva. Sono infatti persone in grado di relazionarsi in maniera molto intensa, in grado quindi di darci tanto in termini emotivi e di comprenderci come pochi altri. Ciò è possibile soltanto con una corretta gestione di questo turbine di emozioni, che può altrimenti essere devastante. Allo stesso modo, in ambito scolastico o professionale può essere efficace per una persona essere in grado di cogliere aspetti che a prima vista sfuggono a qualcun altro, a patto che questo non si tramuti nella trappola dell’eccessiva meticolosità inconcludente.

Ciò che è più importante ricordare, tuttavia, è che l’alta sensibilità non rappresenta una categoria diagnostica e non va patologizzata. È un tratto innato e come tale rappresenta una risorsa da imparare a gestire.

E tu, pensi di poter essere una persona altamente sensibile?

Centro Pathos ringrazia la collaboratrice Maria per la stesura di questo articolo.


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